A Scuola dallo Stregone
Eccolo qui, il primo dei dodici volumetti che narrano delle conoscenze sconosciute conoscibili da pochi (bello il gioco di parole) di Carlos Castaneda che io, in barba a questo gioco di parole, descrivo come uomo di Conoscenza, con la C maiuscola.
Maiuscola perché la sua è una conoscenza archetipica.
Adesso la domanda è, cosa diamine è un archetipo?
L'archetipo è un modello originale, un'idea che sta all'origine, solitamente basato sulla simbologia.
Che cosa è dunque l'archetipica Conoscenza che Castaneda ha riportato in ben dodici volumi?
E' molto semplicemente l'archetipo, il modello, di sé stessi, del proprio intero interno psicologico.
Noi crediamo sempre di conoscerci, tuttavia basta la semplice domanda "cosa è sé stesso?" per mettere ko anche i più esperti e vanitosi filosofi.
Castaneda lo ha evidentemente scoperto e poi riportato in questa raccolta.
A questo punto urge continuare riferendo che Castaneda parla di un apprendistato durato dieci anni sotto l'occhio, le orecchie, le mani, i pensieri, le emozioni, i movimenti, insomma sotto l'attenzione vigile di don Juan Matus, che Castaneda chiama maestro.
Indagare sull'esistenza o meno di don Juan ha ben poca importanza, quel che davvero importa è l'insegnamento trascritto sui suoi volumi.
Alla domanda: e' realmente esistito don Juan?
La sola risposta che possa mettere a tacere gli ipocriti è: si è realmente esistito, quel che non si sa è se sia esistito come carne, o come spirito, cioè se sia davvero esistito come persona oppure se sia esistito come forma nella mente di Castaneda.
Come sempre qui trovi il link
Maiuscola perché la sua è una conoscenza archetipica.
Adesso la domanda è, cosa diamine è un archetipo?
L'archetipo è un modello originale, un'idea che sta all'origine, solitamente basato sulla simbologia.
Che cosa è dunque l'archetipica Conoscenza che Castaneda ha riportato in ben dodici volumi?
E' molto semplicemente l'archetipo, il modello, di sé stessi, del proprio intero interno psicologico.
Noi crediamo sempre di conoscerci, tuttavia basta la semplice domanda "cosa è sé stesso?" per mettere ko anche i più esperti e vanitosi filosofi.
Castaneda lo ha evidentemente scoperto e poi riportato in questa raccolta.
A questo punto urge continuare riferendo che Castaneda parla di un apprendistato durato dieci anni sotto l'occhio, le orecchie, le mani, i pensieri, le emozioni, i movimenti, insomma sotto l'attenzione vigile di don Juan Matus, che Castaneda chiama maestro.
Indagare sull'esistenza o meno di don Juan ha ben poca importanza, quel che davvero importa è l'insegnamento trascritto sui suoi volumi.
Alla domanda: e' realmente esistito don Juan?
La sola risposta che possa mettere a tacere gli ipocriti è: si è realmente esistito, quel che non si sa è se sia esistito come carne, o come spirito, cioè se sia davvero esistito come persona oppure se sia esistito come forma nella mente di Castaneda.
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