domenica 1 settembre 2013

E-book Una Realtà Separata Carlos Castaneda

Una Realtà Separata




Secondo titolo della collezione Castanediana, è la continuazione dell'apprendistato dello stesso autore.
Il testo, come già il precedente, articola l'esperienza iniziatica dovuta all'uso di varie piante psicotrope, ed illustra molto bene i "viaggi" compiuti dagli stregoni sciamani e le esperienze che da essi ricavano.
Adesso penserai, che razza di esperienze si potranno mai fare con delle droghe, se non sogni e allucinazioni?
Sogni e allucinazioni consistono in esperienze vere e proprie, naturalmente se compiute sapientemente. Il semplice uso di droghe e alcolici non produce nulla, danneggia soltanto l'organismo alterandone il funzionamento.
Tuttavia un uso corretto, basato sulla conoscenza delle dosi, degli effetti, e degli ingredienti necessari, possono trascinare l'uomo in un'attività sognante che differisce dal sogno vero e proprio per il semplice fatto che si ha il controllo del sogno.
E' come giocare ad un videogioco. Non solo vedi il gioco, ma puoi interagire, muovendo il personaggio, all'interno di questo mondo.
Questo è chiamato il "viaggio".
Si può ovviamente viaggiare anche senza dover assumere nulla, e questo perché il "viaggio" è un processo immaginativo che simula una realtà.
Esistono diversi tipi di immaginazione. La prima è quella usata ogni giorno, che ha come risultato quello di costruire dei sogni utopici irrealizzabili (se non puoi permetterti una ferrari, è inutile che continui ad immaginare di averla); la seconda è quella usata attraverso i sogni mentre dormiamo, la terza consiste nel concentrarci su noi stessi, la quarta consente di costruire consapevolmente delle immagini per ottenere uno specifico risultato, come ad esempio per convincersi che l'interrogazione andrà bene, ben sapendo di aver studiato (immagini la scena di te con l'insegnante, che gli rispondi perfettamente, aiuta a stimolare la fiducia in sé).
L'ultimo tipo d'immaginazione è quello usato da Castaneda, e non solo, tutti le scuole orientali che parlano di "viaggi" o di "materializzazioni" fanno largo uso di questa immaginazione, oltre che alla quella basata sulla concentrazione su di sé.
Entrambe le immaginazioni si dovrebbero più correttamente definire via verso la conoscenza di sé, in quanto tutto ciò che "appare" sono rappresentazioni subconscie di come noi realmente siamo!
Ecco il link tutto per te